TUTTI MI CHIEDONO...Ma come ti è venuta in mente questa storia?
Cosa ti sei fumato per inventarti un'avventura così incredibile? Eri totalmente
sbronzo per un racconto così ai limiti della realtà?
Nada de eso...
L'idea mi è venuta
tornando indietro con la mente ad una sera di fine Luglio di parecchi anni fa
quando io e il mio più caro amico Vito abbiamo perso il 'driver' con cui eravam
giunti ad una festa sui Navigli. Dato che ai tempi non esistevano i cellulari e
il nostro compagno di feste era così 'in barella' da essersi dimenticato di
noi, siam dovuti tornare per forza a casa a piedi...
L'unico problema è
che vivevamo a Cernusco sul Naviglio ( non proprio dietro l'angolo) e che
ai tempi eravamo belli squattrinati...così ci siam incamminati verso piazzale
Loreto nella speranza di trovare un passaggio o non so che cosa...
Sta di fatto che
nessuno ci ha caricato, ma essendo un bel sabato sera di fine Luglio ci siam
divertiti ad attraversare a piedi la città in uno dei suoi momenti più
belli...nel cuore della movida notturna d'estate...in due ore e passa di strada
ci siam raccontati aneddoti, ricordato quanto di bello fatto insieme,
progettato le vacanze a venire, risposto ai clacson delle macchine che
passavano, chiaccherato con ragazze che uscivano dai locali durante il
percorso, bevuto e riso con loro...
Insomma, nessuno
ci autostoppava ma comunque ci è passata...
Madidi di sudore e
con i piedi fumanti siam arrivati poi in Loreto. Avevam gambe per arrivare
massimo fino alla stazione di Gobba del metrò dove un taxi per 10.000 lire di
corsa extraurbana ce l'avevamo...
Gli ultimi
chilometri furono un po'alla 'Fantozzi', ma alla fine riuscimmo a fermare un
taxi a metà di via Palmanova...
Fu come vedere un
miraggio nel deserto...
Il taxista,
impietosito per la nostra condizione, ci condusse a Cernusco nonostante il
misero budget a disposizione.
Non ci portò
nemmeno sotto casa...da buon tassista milanese ci lasciò all'incrocio della
Padana Superiore e finimmo per farci ancora due chilometri a piedi...
Ma a quel punto
eravamo a casa...eravamo così bolliti che ridevamo ad ogni minima cazzata
sparata o a ogni macchina che ci passava di fronte...
Beh...quel viaggio
a piedi di ritorno da Milano mi è rimasto così in mente che ho pensato...perchè
non costruirci una storia sopra? Perchè non ambientarlo invece in una fredda
notte di Dicembre? Perchè non farla vivere ad un adolescente che è ancora
più squattrinato? Perchè non fargliene capitare di ogni così da non riuscire a
tornarsene a casa?
E soprattutto
perchè non tornare indietro nel tempo alla mia adolescenza e collocare il
protagonista a fine anni'80...
Chi è nato nei
mitici anni '70 non può dimenticare che la sua adolescenza è passata per quegli
anni...
Questo libro è
allora dedicato anche voi...
Così è nata
NOTTESENZAFINE...