Oggi voglio postare un dialogo divertente sul Destino tra Luca, il protagonista e una ragazza che perde come lui l'ultimo tram della notte...
(...) Solo adesso si rendeva conto di come era fatta, del viso che
aveva, di come era vestita. Era bruna e aveva la pelle chiara, di un colore
quasi roseo. Era piuttosto bassa di statura e vestiva tutta in nero; un paio di
pantaloni neri che le calzavano a pennello e le accarezzavano delicatamente i
fianchi, una felpa nera che lei faceva fuoriuscire dal piumino e le copriva il
posteriore. Luca non poteva notare la sua pettinatura perché il cappuccio della
felpa le copriva interamente la testa. L’andatura del corpo e la movenza delle
spalle cercavano di coprirle il viso come in segno di timore o di timidezza nei
suoi confronti.
E mentre s’ incamminarono verso via Caracciolo lei inizio a
parlare di nuovo
“Ti piace Milano?”
“Questa notte la odio a morte, ma ci sono un po’ affezionato
ho abitato sui Navigli fino all’anno scorso.”
“In che via abitavi?”
“In via D’Annunzio.”
“Veramente? Io ho abitato in via Vigevano, poi mi sono
trasferita due anni fa con mio padre in zona Sempione perché si è diviso da mia
madre e io ho scelto di stare con lui ...”
“Cavolo, e non ci siamo mai incrociati?”
“No, io credo di non averti mai visto prima...”
“Eppure stavamo vicinissimi di casa”
“Forse era destino che non dovevamo incontrarci prima...”
“Destino?”
“Sì, destino, perché?”
“A quest’ora di notte non mi metto a parlare di destino,
dai…non dirmi che ci credi”
“Sì, certo”
“ E’ arrivata la chiromante…”
“Io non sono una chiromante, sono una ragazza normalissima…
ma ricordati che nemmeno gli dèi vincono contro il
Destino…non l’han mai fatto…hai mai
trovato nella Mitologia antica qualche pazzo che lo ha fatto?”
“Mhhhh”
“E se lo han fatto son tutti finiti male…”
“Mhhh…dalle mie reminescenze di Epica dalle medie forse
Giove una volta”
“Ma sei matto??? Ma se Giove per fecondare la bella
Danae e assecondare il Fato si trasforma
addirittura in pioggia d’oro per penetrare all’interno della torre dove era
intrappolata e compiere il loro destino!!!”
“Quella volta lì…ma siccome Giove ne ha fatte tante…magari è
stata in un’altra occasione…”
Mi guardò con aria perplessa.
“No, eh?”
“No”
“Magari Saturno…quello che ne aveva combinate di ogni,
guarda…me lo ricordo come fosse ieri quando lo raccontava la prof…mica aveva
mangiato le figlie o qualcosa del genere?”
“Negativo…gli avevano profetizzato che uno dei suoi figli lo
avrebbe spodestato e così lui per andare incontro alla sorte si mangiò i primi
cinque appena nati, ma il sesto gli fu sostituito con una pietra avvolta in
fasce… e sai chi era quella pietra realmente?”
“Eh no”
“Era Giove, quel monellaccio…che poi al padre gliela farà
pagare con gli interessi scatenando una guerra e diventando poi lui il capo
degli dei…”
“Caspita…”
“E quindi…”
“E quindi Saturno scartato…fa una brutta fine”
“E quindi?”
“E quindi mi sa che hai ragione…non me ne vengono in mente
altri, oh…”
“Visto? Che non mi credevi…”
Luca la guardò come stesse fissando un marziano appena
atterrato a Milano.
“Come fai a sapere tutte queste cose?”
“Liceo Classico Parini…tra versioni di greco e lezioni di
Epica ne ho sentite di ogni…”
“Ah….”
“Però in fondo mi piace la mitologia greca e per questo che
mi rimangono più impresse...pensa che una volta Poseidone…”
“No. Alt…basta…Ho già dato alle medie e mi è bastata
l’Eneide… con questo qua che non arrivava mai a Roma o dove cavolo doveva
arrivare… e prima i Ciclopi e poi la maga Circe e poi il dio dei venti…”
“Guarda che ti confondi con Ulisse…”
“Era l’Odissea??? Ecco…appunto..ho rimosso…”
Fece un sorriso e gli diede una spintina sulla spalla.
Una lieve brezza gli adagiò i capelli sul viso e lo fece
rabbrividire.
I due si sorrisero.