venerdì 30 novembre 2012

DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE PRENDONO IL METRO OGNI MATTINA COME LUCA, IL PROTAGONISTA DI NOTTESENZAFINE...



BADATE BENE DI NON PERDERE L'ULTIMA CORSA DELLA NOTTE PERO'...

venerdì 16 novembre 2012

In anteprima la prima pagina di NOTTESENZAFINE!


NOTTESENZAFINE


MILANO, 1 DICEMBRE 1989, ORE 11.54   -3 C°

Il freddo “polare” di quei giorni dava il benvenuto al cuore dell’inverno milanese un po’ in anticipo rispetto il previsto; mentre l’umidità, la solita umidità della pianura iniziava a pungere la pelle del viso e a bruciare le ossa.
In quel giorno particolarmente glaciale la città era in fibrillazione: la colonnina di mercurio di quel famoso sabato strizzava l’occhio ad un ospite d’eccezione in visita ufficiale in Italia, al leader politico più amato in Occidente e più discusso in patria: il premier sovietico, Mikhail Gorbaciov.
Piazza del Duomo era stata gremita di gente fin dalla prima mattinata: una folla di curiosi giunti solamente lì per poter dire... ”io c’ero... io l’ho visto... m’ha salutato...”
Luca decise di bigiare quel giorno di scuola insieme a Giorgio e Serena, due suoi amici con i quali aveva condiviso in quell’autunno così movimentato di eventi politici tutte le agitazioni studentesche e le manifestazioni.
Gorbaciov non era un patrimonio degli estremisti comunisti e né dei ben pensanti occidentali che tanto tifavano per lui…era semplicemente un patrimonio per l’ UMANITA’.
La sua politica aveva portato da poco al crollo del muro di Berlino e magari avrebbe messo fine definitivamente alla Guerra Fredda e all’incubo nucleare, parola così tanto temuta da tutte le genti del mondo.
Vedere da vicino “MIKHAIL” gli avrebbe dato una sensazione di onnipotenza, di totale fiducia in se stesso; ammirare una persona che da sola stava cambiando il destino del mondo ed il corso della storia gli avrebbe dato coraggio di pensare che anche nel suo istituto così bigotto, nella sua città così fredda ed arrogante, nel suo Paese così falso e corrotto, qualcosa poteva e doveva cambiare.
Avevano transennato tutto il corso Vittorio Emanuele per permettere il passaggio delle auto blu ed era impossibile raggiungere la Galleria dove era prevista una sua passeggiata tranquilla fino a Palazzo Marino ed il classico bagno di folla .
Ciò nonostante era riuscito a vederlo. Lo aveva riconosciuto tra le auto del corteo presidenziale…aveva fatto un saluto alla folla scostando le tendine nere ben tirate sui finestrini.
Era lui…con quel faccione tondo tondo, la macchia di fragola sulla testa  e gli occhiali da primo della classe…E c’era anche la moglie…la Raissa.
ECCOLO LI’!... LI’ DENTRO C’E’ GORBACIOV!... MA IN QUALE AUTO?... L’ULTIMA, L’ULTIMA!... IO HO VISTO LA RAISSA!... TUTTO STO MACELLO PER NON VEDERE NIENTE!... MA VA’ A DA VIA AI CIAP A TI E A GORBACIOFF!...
La giornata era poi scivolata via con molta rapidità al calar del sole tra un megastore e l’altro, tra il cinemino centrale e un abbuffata al fast-food.
Era comunque contento: aveva partecipato ad un evento storico che avrebbe ricordato per molto tempo e aveva comunque trascorso una bella giornata coi suoi due miglior amici…

2 DICEMBRE 1989, ORE 00.27  - 9 C°

I muri della stazione della metropolitana di Cadorna stavano salutando l’ultima corsa per Gessate .
Luca si congedò da Giorgio e Serena, scese le scale della stazione e si incamminò verso la banchina.
Era tardissimo; com’era possibile che ci fosse così tanta gente a prendere il metrò?
Poi ripensò alla particolarità della giornata appena trascorsa e al fatto che la notte del Sabato milanese cacciava la gente fuori dalle case.



Si guardò un po’ intorno... Un operaio che probabilmente aveva finito il suo turno di lavoro e piangeva di dentro per la monotonia della sua vita, una coppia di fidanzatini che parlava del film appena visto al cinema ripetendo le battute chiave, i soliloqui di un drogato o di un ubriaco che imprecava contro suo padre e quali altri incomprensibili pensieri.
Entrò nella vettura del metrò e la sua fantasia ben presto si scontrò con i titoli dei giornali aperti dinanzi al suo naso i quali riportavano l’importanza della visita di Gorbaciov in Italia.
D’improvviso una frenata brusca della metropolitana. Panico totale nella carrozza...
Stazione di Porta Garibaldi.
Aveva davanti ancora mezz’ora di viaggio.
Si aprirono le porte ed entrò altra gente; si chiusero di nuovo e poi si riaprirono per cinque o sei volte di seguito finchè una voce proveniente dall’esterno  esortò tutti a uscire dalla carrozza perché il metrò aveva riportato un guasto.
Accidenti!... E adesso?
Era l’ultima corsa per Gessate, come avrebbe fatto a ritornare a casa?
(...)

giovedì 1 novembre 2012

w i quarantenni!




Molti mi han chiesto...come mai Maury il tuo libro ha come protagonista un teenager??? Che c'entra con te?
Niente direi...se non che il teenager degli anni ’80 è il quarant’enne di oggi…e ricorda molto volentieri quel periodo di vita più spensierato e privo delle grosse responsabilità della vita da adulto.
Chi di noi non staccerebbe la spina per un paio d’ore e si tufferebbe in un piacevole amarcord  ‘da zaino in spalla’ che ci ha caratterizzato in quegli anni?
Beh…questo libro aiuta a lanciarti da quell’ipotetico trampolino di ricordi…
Ognuno di noi ha un amore mai dimenticato, un amico che si porta ancora dietro, un’esperienza unica condivisa con la compagnia di amici, un ‘estate che non è mai più ritornata…
Ognuno di noi avrebbe una piccola storia da raccontare e NOTTESENZAFINE racconta proprio questo…
Questo video è dedicato proprio a voi...

venerdì 26 ottobre 2012

come è nata NOTTESENZAFINE?



TUTTI MI CHIEDONO...Ma come ti è venuta in mente questa storia? Cosa ti sei fumato per inventarti un'avventura così incredibile? Eri totalmente sbronzo per un racconto così ai limiti della realtà?
Nada de eso...
L'idea mi è venuta tornando indietro con la mente ad una sera di fine Luglio di parecchi anni fa quando io e il mio più caro amico Vito abbiamo perso il 'driver' con cui eravam giunti ad una festa sui Navigli. Dato che ai tempi non esistevano i cellulari e il nostro compagno di feste era così 'in barella' da essersi dimenticato di noi, siam dovuti tornare per forza a casa a piedi...
L'unico problema è che vivevamo  a Cernusco sul Naviglio ( non proprio dietro l'angolo) e che ai tempi eravamo belli squattrinati...così ci siam incamminati verso piazzale Loreto nella speranza di trovare un passaggio o non so che cosa...
Sta di fatto che nessuno ci ha caricato, ma essendo un bel sabato sera di fine Luglio ci siam divertiti ad attraversare a piedi la città in uno dei suoi momenti più belli...nel cuore della movida notturna d'estate...in due ore e passa di strada ci siam raccontati aneddoti, ricordato quanto di bello fatto insieme, progettato le vacanze a venire, risposto ai clacson delle macchine che passavano, chiaccherato con ragazze che uscivano dai locali durante il percorso, bevuto e riso con loro... 
Insomma, nessuno ci autostoppava ma comunque ci è passata...
Madidi di sudore e con i piedi fumanti siam arrivati poi in Loreto. Avevam gambe per arrivare massimo fino alla stazione di Gobba del metrò dove un taxi per 10.000 lire di corsa extraurbana ce l'avevamo...
Gli ultimi chilometri furono un po'alla 'Fantozzi', ma alla fine riuscimmo a fermare un taxi a metà di via Palmanova...
Fu come vedere un miraggio nel deserto...
Il taxista, impietosito per la nostra condizione, ci condusse a Cernusco nonostante il misero budget a disposizione.
Non ci portò nemmeno sotto casa...da buon tassista milanese ci lasciò all'incrocio della Padana Superiore e finimmo per farci ancora due chilometri a piedi...
Ma a quel punto eravamo a casa...eravamo così bolliti che ridevamo ad ogni minima cazzata sparata o a ogni macchina che ci passava di fronte...
Beh...quel viaggio a piedi di ritorno da Milano mi è rimasto così in mente che ho pensato...perchè non costruirci una storia sopra? Perchè non ambientarlo invece in una fredda notte di Dicembre? Perchè non farla vivere ad un adolescente che è  ancora più squattrinato? Perchè non fargliene capitare di ogni così da non riuscire a tornarsene a casa?
E soprattutto perchè non tornare indietro nel tempo alla mia adolescenza e collocare il protagonista a fine anni'80...
Chi è nato nei mitici anni '70 non può dimenticare che la sua adolescenza è passata per quegli anni...
Questo libro è allora dedicato anche voi...
Così è nata NOTTESENZAFINE...

mercoledì 17 ottobre 2012

mercoledì 10 ottobre 2012

Perchè scrivo? Una bella spinta motivazionale me l'ha data Italo Calvino...

Perché scrivo?

Scrivo perché non ero dotato per il commercio, non ero dotato per lo sport, non ero dotato per tante altre, ero un poco…, per usare una fase famosa (di Sartre), l’idiota della famiglia… In genere chi scrive è uno che, tra le tante cose che tenta di fare, vede che stare a tavolino e buttar fuori della roba che esce dalla sua testa e dalla sua penna è un modo per realizzarsi e per comunicare.

Posso dire che scrivo per comunicare perché la scrittura è il modo in cui riesco a far passare delle cose attraverso di me, delle cose che magari vengono a me dalla cultura che mi circonda, dalla vita, dall’esperienza, dalla letteratura che mi ha preceduto, a cui do quel tanto di personale che hanno tutte le esperienze che passano attraverso una persona umana e poi tornano in circolazione. È per questo che scrivo. Per farmi strumento di qualcosa che è certamente più grande di me e che è il modo in cui gli uomini guardano, commentano, giudicano, esprimono il mondo: farlo passare attraverso di me e rimetterlo in circolazione. Questo è uno dei tanti modi con cui una civiltà, una cultura, una società vive assimilando esperienze e rimettendole in circolazione.

Scrivo perché sono insoddisfatto di quel che ho già scritto e vorrei in qualche modo correggerlo, completarlo, proporre un’alternativa. In questo senso non c’è stata una “prima volta” in cui mi sono messo a scrivere. Scrivere è sempre stato cercare di cancellare qualcosa di già scritto e mettere al suo posto qualcosa che ancora non so se riuscirò a scrivere.

Scrivo perché leggendo X (un X antico o contemporaneo) mi viene da pensare: “Ah, come mi piacerebbe scrivere come X! Peccato che ciò sia completamente al di là delle mie possibilità!”. Allora cerco di immaginarmi questa impresa impossibile, penso al libro che non scriverò mai ma che mi piacerebbe poter leggere, poter affiancare ad altri libri amati in uno scaffale ideale. Ed ecco che già qualche parola, qualche frase si presentano alla mia mente… Da quel momento in poi non sto più pensando a X, né ad alcun altro modello possibile. È a quel libro che penso, a quel libro che non è stato ancora scritto e che potrebbe essere il mio libro! Provo a scriverlo…

Scrivo per imparare qualcosa che non so. Non mi riferisco adesso all’arte della scrittura, ma al resto: a un qualche sapere o competenza specifica, oppure a quel sapere più generale che chiamano “esperienza della vita”. Non è il desiderio di insegnare ad altri ciò che so o credo di sapere che mi mette voglia di scrivere, ma al contrario la coscienza dolorosa della mia incompetenza. Il mio primo impulso sarebbe dunque di scrivere per fingere una competenza che non ho? Me per essere in grado di fingere, devo in qualche modo accumulare informazioni, nozioni, osservazioni, devo riuscire a immaginarmi il lento accumularsi dell’esperienza. E questo posso farlo solo nella pagina scritta, dove spero di catturare almeno qualche traccia d’un sapere o d’una saggezza che nella vita ho sfiorato appena e subito perso



Estratti da 'Mondo scritto e mondo non scritto' - Italo Calvino

giovedì 13 settembre 2012

NOTTESENZAFINE VI DICE GRAZIE!!!!

Grazie di cuore! E' arrivato in casa editrice il report di vendite di NOTTESENZAFINE in edicola con Libero a fine Luglio...12.000 copie...un vero successo!!! Il secondo short-book più venduto tra gli autori emergenti, poco distante dai vari Svevo, Kafka e Pirandello dei primi numeri...una bella notizia nel giorno dei miei 40 anni...
Ringrazio tutti gli amici e amiche che lo hanno acquistato e per chi non è riuscito a trovarlo l'appuntamento è per Ottobre quando uscirà in tutte le librerie!


mercoledì 25 luglio 2012

NOTTESENZAFINE...Il mio nuovo cortoromanzo in uscita!

C’è un modo diverso per conoscere Milano e i suoi angoli nascosti…lasciarsi andare alla movida notturna o perdere l’ultimo metro e non avere un soldo per tornare a casa in taxi…è quello che succede a Luca Bellini, il protagonista di NOTTESENZAFINE, il mio nuovo corto-romanzo in edicola da Martedì 31 Luglio per tutta la settimana in abbinamento al quotidiano Libero con il prezzo promozionale di 0,80 cent.

 - P. S. se il quotidiano Libero non è esattamente tra i vostri quotidiani preferiti niente paura: tenete il romanzo allegato che avete deciso di comprare e usate Libero per fare delle bellissime barchette di carta da far navigare in mare, oppure un fantastico cappello di carta per riparare la vostra preziosa zucca dai nocivi raggi del sole d’Agosto:-)))

venerdì 6 luglio 2012

NOTTESENZAFINE...uno short-book da leggere tutto d'un fiato...lasciatevi catturare dalle mani della notte...



 



‘Luca, teenager milanese all’ultimo anno di liceo, in una gelida serata di fine anni’ 80 sale sull’ultima metro per tornare a casa, ma il convoglio subisce un guasto improvviso e tutti i passeggeri son obbligati a scendere. Inizierà così per Luca un viaggio allucinante nella notte milanese tra risse di ubriachi, sedicenti VIP, prostitute e magnaccia, travestiti e il suono secco di uno sparo che squarcia il silenzio delle tenebre...’